Per noi del posto, ci sono quattro motivi per andare a Voltaggio, pittoresco borgo a confine tra Piemonte e Liguria: la pinacoteca dei frati Cappuccini, lo storico ristorante Visconti, gli amaretti morbidi del panificio Carrosio e il punto di partenza per le escursioni che portano al Parco naturalistico delle Capanne di Marcarolo.
Ma andiamo per ordine.
Il seicentesco convento dei Cappuccini ospita una quadreria tra le più importanti della Regione, che riporta alla cultura artistica genovese alla quale il paese è da sempre vicino: la collezione è composta soprattutto da opere di scuola ligure del Seicento e del Settecento e comprende artisti come Anton Maria Maragliano, Agostino Bombelli, Luca Cambiaso, Domenico Fiasella e il pittore locale Sinibaldo Scorza.
Il consiglio in più: a Voltaggio c’è un ponte romanico, detto “Ponte dei Paganini”, che dà su uno scorcio perfetto per scattare foto splendide!
Dal sacro al profano e, più precisamente, al peccato di gola. Ovviamente, parliamo del ristorante Visconti, una vera istituzione locale.
Dalla fine dell'800 è sempre stato gestito dalla famiglia Cavo, che ha trasformato l'osteria in trattoria con albergo, in un ambiente caldo e accogliente. Il menù propone piatti "di confine" con accurata scelta di ingredienti e prodotti del luogo, come funghi e tartufi dei boschi circostanti. Il carosello di antipasti è la specialità del locale insieme alla pasta fresca, rigorosamente fatta a mano, e alla carne di Fassona, proveniente da allevamenti della zona.
Altra sosta culinaria obbligatoria, il panificio Carrosio.
Tutto inizia nel lontano 1899 con Luigia Cavo che, insieme al marito Michele Bisio, decide di sperimentare una ricetta che arriva direttamente dalla Francia, e che darà decisamente i suoi frutti: quella degli amaretti morbidi. Un amalgama di mandorle, albume d’uovo e zucchero. Uno spettacolo.
E infine, arriviamo all’outdoor: l’itinerario a piedi che vi consigliamo vi porterà direttamente alla suggestiva chiesetta abbarbicata sulla cima del Monte Tobbio, dedicata alla Madonna di Caravaggio, cuore pulsante del Parco delle Capanne di Marcarolo.
Partendo dal centro storico, dopo una mezz'ora di sentiero ci si sposta su un’ampia mulattiera proveniente dal Valico degli Eremiti; seguendola si raggiunge prima il Passo della Dagliola e poi, risalendo il versante sud del Tobbio, la chiesetta sulla cima, per una durata complessiva di due ore circa.
Lo skyline è inconfondibile, la vista che si gode da lassù indimenticabile: nelle giornate terse lo sguardo spazia fino al Golfo di Genova, distante il linea d'aria soltanto 18 km e, verso l'interno, abbraccio i colli del Monferrato fino all'arco alpino.
Se avete un teleobiettivo, è fatta.