Gavi, anima “Forte” e “Cortese”

Gavi, anima “Forte” e “Cortese”

Gavi, anima “Forte” e “Cortese”

Gavi, terra del Grande Bianco Piemontese, il vino Cortese.

Da qualunque direzione si arrivi, è impossibile non vederlo: il Forte, antica fortezza genovese sulla cima del Monte Moro che domina imperiosa il centro storico di Gavi, punto di riferimento profondamente amato dai gaviesi (e non solo).
Notizie storiche certe sul castello si hanno a partire dal XII secolo: passato prima nelle mani del Barbarossa, poi del figlio Enrico che lo diede ai genovesi, il Forte fu teatro degli scontri tra Tortona, Genova e Alessandria. Nel XVII sec. Vincenzo da Fiorenzuola, grande esperto in architettura militare, trasformò l'esistente castello nell'attuale possente fortezza, che poteva ospitare una guarnigione di mille uomini.
L'ultima battaglia di cui fu teatro risale al periodo napoleonico, quando divenne l'unico caposaldo francese in Italia a non capitolare di fronte agli austro-russi prima della vittoria di Napoleone a Marengo, il 14 giugno 1800. Nella seconda metà dell''800 la fortezza divenne reclusorio penale fino al 1907; durante le due guerre mondiali fu utilizzata come campo di prigionia e, ad oggi, è uno dei luoghi più suggestivi da visitare del nostro territorio, con una vista che si allunga fino alle cime più conosciute della zona, uno su tutti il Monte Tobbio.

Imperdibile anche una visita al centro storico cittadino: di chiara impronta ligure, con i suoi palazzi dipinti e il sapiente uso della pietra a blocchi negli edifici più antichi.
Tra i palazzi storici merita una visita il Palazzo Municipale, in cui risiedevano Consoli e Podestà; esiste ancora sul porticato lo stemma comunale (scudo a tre fasce) che era impresso anche sulle tre porte del Borgo: Pedaggio, Borgonuovo e Chiappa.

Dopo una full immersion nella storia, viriamo con decisione sull’enogastronomia che, a Gavi, raggiunge livelli altissimi. Il risotto al vino bianco Cortese, nato alle Cantine del Gavi, uno dei ristoranti più rinomati della zona, è una vera esperienza sensoriale; ma sono moltissimi i locali di qualità nel cuore del centro storico che propongono piatti tipici, dall’Osteria Piemontemare ai ristoranti Peccati di Gola e Beer&Co e In Gavi.
Menzione d’onore anche per lo storico Bar “Da Matteo” con il suo “Moretto”, frutto di una lunga tradizione artigianale tramandata di padre in figlio: la produzione di questo particolare gelato alla crema ricoperta con un finissimo cioccolato fondente su cialda croccante avviene tramite un processo artigianale, e si sente.
Stesso discorso per gli amaretti morbidi, una vera goduria per il palato.

Ma non finisce qui: vale la pena di fermarsi a Gavi per almeno un paio di giorni, così da poter provare una delle numerose degustazioni in cantina proposte dai produttori locali. Qui trovate una bella selezione curata dagli amici di #ThinkSerravalle. Prosit!

Consorzio Turistico “Terre di Fausto Coppi”