Le sue maglie

Le sue maglie

Le sue maglie

Rosa, giallo, arcobaleno... tutti i colori della vittoria.

Sfogliando con la mente il grande album dei ricordi, ci accorgiamo che esistono centinaia di immagini che ritraggono Fausto.
Ora proviamo a chiudere gli occhi: come ce lo figuriamo nel pieno di una corsa? È facile immaginarselo vestito di biancoceleste, la maglia della Bianchi, quella con cui ha corso per due terzi della sua carriera.
Ma le alternative non mancano di certo: lo vediamo sfrecciare con la maglia iridata, con quella rosa del Giro, o ancora con quella gialla del Tour.
Qui troverete tutta la gamma di maglie indossate da Coppi durante i suoi anni sulle due ruote, testimonianze dei trionfi di un campione diventato mito e leggenda.

SI APRONO SPERANZE
La maglia con cui Coppi, lasciati i dilettanti, debutta con gli “indipendenti” imponendosi all’attenzione generale nelle gare promiscue del 1939, quando si avvia verso i vent’anni.

L'ABETONE E L'ORA
Ecco la maglia verde ramarro con cui Coppi compì le sue prime grandi imprese: il Giro del 1940 alla vigilia della guerra e il primato dell’ora il 7 novembre 1942, prima di andare al fronte.

A PARIGI ERA FOSTÒ
Tre partecipazioni al Tour e due vittorie nel 1949 e nel ’52. Questo il bilancio delle maglie gialle di Coppi. Nel ’49 e nel ’52, primo al mondo, vinse anche il Giro. Lo hanno imitato Merckx, Hinault e Roche.

L'ITALIA TUTTA SUA
Tra strada e pista (inseguimento), Coppi ha collezionato nove maglie tricolori di campione d’Italia: 4 su strada (nel 1942, ’47, ’49, ’55) 5 su pista (nel 1940, ’41, 42, 47, 48).

L'HA VINTA 5 VOLTE
Da quella conquistata a vent’anni con la fuga sull’Abetone a quella portata via a Hugo Koblet sullo Stelvio, cinque sono le maglie rosa dei Giri d’Italia vinti da Coppi: 1940, ’47, ’49, ’52, ’53.

CHIUSA IN VALIGIA
Questa maglia Coppi non l’ha mai indossata in corsa. È quella della San Pellegrino diretta da Gino Bartali. Dopo anni i due rivali stavano per trovarsi sotto la stessa bandiera nel 1960.

L'ACUTO AL BARACCHI
Facendo sua l’iniziativa di Fiorenzo Magni, promotore del primo abbinamento industria-sport della storia, Coppi lanciò nel 1956 l’abbinamento con una ditta di aperitivi: la Carpano.

L'ULTIMA IN AFRICA
Tre anni dopo l’esperienza Carpano ed un fugace ritorno alla Bianchi, Coppi lega il nome della sua bicicletta costruita a Novi dai fratelli Fiorelli con quello della Tricofilina, industria di cosmetici.

L'EPOPEA DEL TOUR
Fascino lontano del Tour a squadre nazionali. Con questa maglia verde con banda bianco-rossa Coppi vi prende parte tre volte con Binda c.t. e il rivale di sempre, Bartali, a fianco. Due i trionfi (1949 e ’52).

QUEL VOLO A LUGANO
È la maglia della nazionale. Coppi azzurro va dalla sfortuna di Zurigo (’46) alla figuraccia di Valkenburg (’48), dal vano predominio nel 1949 a Copenaghen all’impresa vittoriosa di Lugano.

COLORE A SORPRESA
Rientrato dalla prigionia, Coppi stacca il cartellino della S.S. Lazio. A guerra finita, torna a gareggiare al Nord, non è accasato. Vince a Lugano con un’anonima maglia arancio. Poi va alla Bianchi.

IL DECENNIO D'ORO
“Un uomo solo al comando, la sua maglia è biancoceleste, il suo nome è Fausto Coppi”. La frase storica del radiocronista Mario Ferretti è emblematica dell’epoca del sodalizio Coppi-Bianchi.

IL MONDO AI SUOI PIEDI
È la maglia più ambita da un corridore. È quella di campione del mondo. Su strada Coppi l’ha rincorsa per anni, conquistandola alla soglia dei 34 anni, a Lugano. Nell’inseguimento in pista la vince nel 1947 in Francia e nel 1949 in Olanda.

Consorzio Turistico “Terre di Fausto Coppi”